Presso l’Hub di San Rocco, sede della Casa delle tecnologie Emergenti di Matera, i partner dell’European Digital Innovation Hub “Heritage Smart Lab” hanno dato ufficialmente avvio ai lavori di uno degli oltre 130 Poli dell’Innovazione finanziati dalla Commissione Europea e dal MISE. Sarà un lungo percorso che vedrà diversi partner delle regioni Basilicata, Campania e Puglia lavorare sulla transizione digitale e green dei settori culturali e creativi.

Il Polo EDIH vede il coinvolgimento dei quattro cluster lucani dell’innovazione: Basilicata Creativa, Cluster Lucano Aerospazio, Cluster Lucano Automotive e Fabbrica Intelligente e Cluster Energia Basilicata oltre a Sviluppo Basilicata, al Digital Innovation Hub di Confindustria Basilicata, al Competence Center MedItech 4.0, alla SPICI (Società per l’Innovazione, la Cooperazione e l’Internazionalizzazione), a Iniziativa Cube e a numerose Imprese, Università e Centri di Ricerca tra cui il CNR, MateraHub, Exo Ricerche, Sintesi, HSH Informatica e Cultura, Applica, Openet, Engineering, UniSa, CESMA, Poliba, Uniba, Ais-Exprivia, Acca Software,Lucana Sistemi, GHS, Digimat, Luxant, Assoil insieme al Comune di Matera.

Il futuro European Digital Innovation Hub sarà un centro servizi europeo polivalente a supporto di PMI e Pubbliche Amministrazioni, connesso e complementare anche alla Casa delle Tecnologie Emergenti di Matera.

Matera sarà il quartier generale dell’EDIH, affiancato da altre 2 sedi in Campania e Puglia, che saranno definite nei prossimi mesi. L’avvio ufficiale dei servizi è fissato per Febbraio del 2023. Gli EDIH sono finanziati per un triennio, con possibilità di rinnovo per ulteriori 4 anni. Una straordinaria opportunità per il sud Italia, anche in vista di servizi internazionali da coordinare con gli altri EDIH europei finanziati in altri 16 Paesi.

Il Comune di Matera è partner Associato del progetto e sarà protagonista insieme allo staff della CTEM per l’uso dei laboratori e per l’organizzazione di iniziative che porteranno a Matera i migliori prototipi tecnologici in materia di restauro, valorizzazione e fruizione dei beni culturali, turismo, audiovisivi, gestione museale e tanti altri settori legati all’industria della cultura e della creatività. Anche il Dipartimento ISPC del CNR avrà un ruolo strategico, assieme all’Unibas e alle Università Federico II di Napoli, Salerno e Bari, oltre al Politecnico di Bari.

Raffaele Vitulli, presidente del Cluster Basilicata Creativa che è capofila del progetto, aggiunge: “l’obiettivo è accompagnare il sud Italia in processi di innovazione, digitalizzazione e crescita sostenibile nei settori della cultura e della creatività, attraverso collaborazioni cross settoriali, laboratori di ricerca applicata e prototipazione, agevolando collaborazioni tra enti di ricerca, imprese e pubbliche amministrazioni, garantendo una collaborazione intersettoriale, vitale per generare processi e prodotti innovativi a favore non solo di Musei, parchi archeologici e teatri, ma anche di piccoli Borghi e aree naturalistiche. Lavoreremo su nuove forme di fruizione del patrimonio culturale in un’ottica differente da quella museale, proveremo a costruire una rifunzionalizzazione per i siti culturali e a stimolare imprenditoria giovanile in tal senso. Il periodo storico che stiamo vivendo spinge per un’accelerazione dell’uso di tecnologie emergenti, un modo di intendere prodotti e processi in maniera semplificata, inclusiva, efficace. Il tratto distintivo del nostro EDIH lavorerà, oltre che sulle tecnologie, sul concetto stesso di innovazione, che non è solo digitalizzazione, strumento tecnologico ma è un approccio che mette insieme diverse competenze, per generare anche nuove opportunità e modelli di crescita sostenibile”.