L’AI Act è il nuovo Regolamento approvato dal Parlamento Europeo che mira a regolamentare e garantire condizioni migliori per lo sviluppo e l’uso di questa tecnologia innovativa nell’Unione Europea e nei suoi mercati, proponendosi come modello mondiale per le altre future giurisdizioni. È la prima regolamentazione politica al mondo sull’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale. Le regole dell’AI Act sono riferite alla cosiddetta Intelligenza Artificiale Generativa, quella in grado di generare testi, immagini, video, musica o altri media.

 

Gli scenari di rischio potrebbero essere collegati a molteplici tematiche:

  1. Dignità e integrità umana, attraverso il controllo, la manipolazione e l’inganno degli individui.
  2. Libertà dell’individuo, attraverso la sorveglianza -anche di massa- guidata dall’I.A. tramite il riconoscimento facciale, che può portare al cosiddetto effetto “Grande Fratello”, o il riconoscimento di microespressioni della nostra personalità tramite voce, frequenza cardiaca o temperatura corporea che potrebbero essere utilizzati per prevedere il comportamento o le emozioni delle persone. Questi sistemi di monitoraggio potrebbero avere un impatto sull’integrità delle persone se adottate in contesti come le scuole, nelle assunzioni e nelle attività delle forze dell’ordine.
  3. Uguaglianza e solidarietà, attraverso la possibilità di amplificare o perpetuare pregiudizi discriminatori e inaccettabili, quando un sistema di Intelligenza Artificiale basato sui dati è difficile da spiegare e i ragionamenti che hanno determinato un risultato non sono rintracciabili.
  4. Giustizia, attraverso il perpetuarsi di pregiudizi esistenti in situazioni in cui è in gioco la libertà fisica o la sicurezza personale, come nel caso della polizia predittiva. Inoltre, quando un sistema di I.A. viene utilizzato per la previsione del rischio di recidiva, può avere esiti distorti che mettono a rischio il diritto alla non discriminazione, determinando ulteriori difficoltà quando il sistema adotta ragionamenti non ripercorribili e di difficile comprensione.
  5. Veridicità, in particolare con l’attuale facilità di accesso ai sistemi di I.A. Generativa, bisogna vigilare sulla diffusione di deep fake. Il fine è quindi quello di limitare i rischi di manipolare i media deteriorando i loro standard di  veridicità e credibilità.  
  6. Stato di diritto, quando l’eventuale mancanza di moderazione nell’uso dei sistemi di Intelligenza Artificiale, con l’obiettivo di aumentare l’efficienza di un’istituzione, determina un’erosione della legittimità procedurale e della fiducia nelle istituzioni e nelle autorità democratiche.

 

Riassumendo, oltre al controllo dei rischi collegati all’uso dell’Intelligenza Artificiale L’UE sancisce con l’AI Act quanto sia necessario che questa tecnologia sia sottoposta al Controllo  umano e alla supervisione, quindi dei cittadini e dei legislatori. Solo in questa maniera potranno essere garantite Trasparenza e tracciabilità, i dati utilizzati per addestrare il sistema devono essere conservati.

I sistemi di Intelligenza Artificiale dovranno inoltre essere basati sulla Non discriminazione, la Sostenibilità e di conseguenza progettati e gestiti in modo rispettoso dell’ambiente.

La sintesi del lavoro congiunto di Commissione, Consiglio e Parlamento agli inizi dello scorso dicembre ha portato ad un testo congiunto che ribadisce l’importanza della FRIA. Tuttavia sembra evidente che il lavoro di regolamentazione sull’I.A. sia ancora all’inizio del suo percorso. Un lavoro lungo, complicato ma necessario, specie nella fase di progettazione e prototipazione dei sistemi di Intelligenza Artificiale, e che deve essere orientato verso diritti fondamentali degli individui e verso le leggi che tutelano questi diritti.

 

Misure a sostegno dell’innovazione

Allo scopo di creare un quadro giuridico più favorevole all’innovazione e promuovere un apprendimento normativo basato su dati concreti, le disposizioni relative alle misure a sostegno dell’innovazione sono state sostanzialmente modificate rispetto alla proposta della Commissione.

In particolare, è stato chiarito che la sperimentazione delle potenzialità dell’IA, che dovrebbero essere svolte in un ambiente controllato e in condizioni reali e non solo virtuali. Inoltre, al fine di alleggerire gli oneri amministrativi per le imprese più piccole, l’accordo provvisorio include un elenco di azioni che dovranno essere intraprese per sostenere tali operatori e prevede alcune deroghe limitate e chiaramente specificate.

Entrata in vigore

L’accordo provvisorio prevede che il regolamento sull’Intelligenza Artificiale si applichi due anni dopo la sua entrata in vigore, con alcune eccezioni per disposizioni specifiche.

Link Utili

Regolamento sull’Intelligenza Artificiale, Orientamento Generale del Consiglio – 6 Dicembre 2022

           

Regolamento sull’Intelligenza Artificiale, Proposta della Commissione Europea – 14 Aprile 2021

           

Un Approccio Europeo all’Intelligenza Artificiale (Info Commissione Europea)

           

Un Futuro Digitale per l’Europa (Info Generali)

           

La Tua Vita Online più Facile e più Sicura grazie all’UE (Storia Multimediale)

           

Intelligenza Artificiale (Info Generali)